venerdì 12 settembre 2025

  • Pensieri  

    La guerra: un crimine contro l'umanità

Dichiarazione adottata dal Club di Budapest il 20 febbraio 2003 

 

E' giunto il momento che la comunità riconosca come la guerra, piuttosto che uno strumento per l'eliminazione di terroristi e di aggressori, sia un crimine contro l'umanità.
Essa è di per sé un atto di aggressione che minaccia la vita umana e l'ambiente dal quale la vita umana dipende.
 
Nessun'altra specie uccide in massa i propri simili: la guerra è un fenomeno unicamente umano. La guerra non ha mai avuto una giustificazione etica, ma poteva avere una validità nel tempo in cui popoli confinanti combattevano per la conquista di territori, di risorse umane e naturali, e lo scontro era limitato ai territori e agli eserciti dei popoli interessati. Quando le risorse non sono limitate a territori ben definiti e le ostilità non possono essere frenate, la guerra non trova giustificazioni né politiche né economiche. Poiché la guerra moderna uccide civili innocenti, infligge un serio danno all'ambiente che sostiene la vita e può allargarsi a una conflagrazione globale, la guerra deve essere dichiarata un crimine contro l'umanità. Nessuno stato-nazione dovrebbe avere il diritto legittimo di fare guera contro qualsiasi altro stato-nazione.
 
L'accumulazione di armi di distruzione di massa non è un motivo valido per scatenare la guerra. Il solo possesso delle armi di distruzione di massa - che siano nucleari, chimiche, biologiche o convenzionali - rappresenta una minaccia contro la vita umana e contro l'habitat; le armi non sono tollerabili nelle mani di qualsiasi stato, sia grande o piccolo, ricco o povero, che sia guidato da un dittatore o da un leader eletto democraticamente.
 
Bisogna eliminare le armi di distruzione di massa dagli arsenali di ogni stato: è un compito che nessun governo può assumersi come prerogativa propria, ma dovrebbe divenire responsabilità della comunità globale di tutti i popoli e di tutti gli stati. Non ci sarà una pace duratura sulla terra fin tanto che tutte le armi di distruzione di massa non verranno eliminate, la loro produzione e accumulazione vietata e le strategie che ne richiedono l'uso sostituite da strategie di dialogo, da negoziati e, se necessario, da sanzioni economiche e politiche internazionalmente riconosciute.
 
Il tentativo di eliminare armi di distruzione di massa con altre armi di distruzione di massa significa combattere la violenza con la violenza, basandosi sul principio dell' "occhio per occhio, dente per dente": una politica che rischia di rendere tutti ciechi e sdentati. Aggressori e terroristi devono essere fermati, ma la guerra non è il modo per farlo.
 
Ervin Laszlo, Tu puoi cambiare il mondo. Istruzioni per l'uso del XXI secolo, Riza, Mi 2003, p.104-105. 
     
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