Iniziamo

 


 


 


Salve.

Non voglio proporre verità o ricette, ma pensieri.

Direte che ne avete abbastanza, di tutti i tipi: felici, gravi, terribili, ribelli, creativi, logici o illogici, interessanti, evanescenti, inconsistenti…

Vero, anche per me.

Ma, se ci pensiamo bene, i pensieri sono ciò che siamo, ciò su cui basiamo le nostre scelte, ciò in base a cui intrecciamo o non intrecciamo delle relazioni e quindi, in breve, sono la nostra vita.

Per questo vale forse la pena di rifletterci un po’ su.

Il logos è il pensiero, in greco, che generalmente conosciamo attraverso le parole.

Non tutti i pensieri si esprimono in parola: esistono pensieri che nascono nella nostra intimità più profonda e non vengono mai alla luce, eppure su di essi si radica la nostra esistenza, da essi originano le forme che noi mettiamo al mondo, siano esse musica, pittura, grattacieli, bombe o parole.

Le parole non sono, quindi, una cosa separata dal mondo, hanno la stessa origine, sono anch’esse “corpo” nel mondo, e così il linguaggio nelle quali esse vengono elaborate: basti pensare a tutte le volte in cui, parlando di uno scritto o di un discorso, parliamo di “corpo” del testo o di un intervento.

Assodato che il logos è un corpo, possiamo riferire ad esso tutte le caratteristiche che potremmo associare alla infinità varietà dei corpi che conosciamo e con i quali abbiamo a che fare. Una in particolare è interessante per noi: il logos può essere “dinamico”, cioè può variare di posizione, forma, contenuto, significato, a seconda della persona e del contesto in cui viene espresso.

In particolare possiamo dire che il logos ha battuto due strade principali: quella che vede in opera il pensiero analitico-dialettico, utilizzato soprattutto dalla filosofia e dalla scienza, e quello che potremmo definire “narrativo”, proprio del mito, della poesia, dell’arte in genere che in qualche modo giunge a parola.

Spesso queste due strade sono state e sono tuttora divergenti: chi segue l’una difficilmente si incammina nell’altra e questo a volte determina delle sindromi isteriche da una parte e dall’altra, con una impossibilità di instaurare un costruttivo dialogo tra i due cammini.

Esistono però dei percorsi meno conosciuti, dei viottoli nascosti ai più, dei sentieri battuti solo da pochi pionieri e dai loro compagni di viaggio, che tessono una trama di possibilità di incontro tra le due vie principali, che conducono a comprendere la necessaria complementarietà dei diversi modi di esistere del pensiero: sono questi sentieri, a volte impervi, che desidero proporvi, attraverso il pensiero di autori più o meno noti.


Buon cammino!



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