Meditazione e silenzio in Pablo d’Ors
Iniziamo con un testo che può sembrare agli antipodi di quanto stiamo considerando, ma che ne mette invece in evidenza l’origine.
Si tratta di uno smilzo libretto di 98 pagine, compresa la guida, pubblicato in Spagna nel 2012.
L’autore è un sacerdote cattolico nato a Madrid nel 1963, discepolo del monaco e teologo Elmar Salmann, che ha intrapreso un personalissimo cammino alla ricerca del silenzio.
In realtà non vi troveremo dei nuovi pensieri, delle proposte eccezionali, ma soltanto dei dati biografici, una specie di diario di viaggio nella meditazione e nel silenzio.
La forza del testo è proprio questa: si tratta di una testimonianza in prima persona, che ha la calda sostanza di una carne che si è messa in gioco anche a costo di fallimenti e delusioni e che, nella perseveranza della ricerca, ha trovato il senso della propria esistenza, che consiste nell’essere se stessi, qui e ora.
Per chi ha frequentato proposte di meditazione sarà facile trovare riferimenti al buddhismo zen, al taoismo, alla teologia cosiddetta negativa, ma anche ai mistici carmelitani, al “Castello interiore” di santa Teresa di Gesù.
Tutto questo, che certamente sta alle spalle dell’esperienza che viene raccontata, è però diventato parte della vita dell’autore, che ci invita fraternamente a condividere con lui il tragitto verso questa meta.
La meditazione rende possibili questi spiragli di visione della realtà, indizi fugaci ma indubitabili, che di tanto in tanto ci vengono regalati: momenti in cui captiamo chi siamo davvero e perché siamo al mondo. Lo cogliamo al volo in poche occasioni con una intuizione inafferrabile, non verbale. All’improvviso ci diventa evidente che siamo così, e anche se non possiamo spiegare quest’intuizione, cerchiamo di far sì che si ripeta per tornare a quell’essere primordiale che veramente siamo e che, per le circostanze, per le distorsioni, è rimasto appannato o persino dimenticato (p.37).
In questa prospettiva potrei definire la meditazione come il metodo spirituale (e quando dico “spirituale” mi riferisco alla ricerca interiore) per smascherare le false illusioni...L’illusione è sempre un prodotto della mente, che ama distrarre l’uomo con raggiri, portandolo su un campo di battaglia dove non ci sono guerrieri, ma solo fumo, e stordirlo fino a renderlo incapace di reagire (p.59).
I sentieri del logos possono essere visti e seguiti se ci mette a guardare il cammino a partire da questo punto di vista, quello del silenzio che ci conduce a noi stessi.
Pablo d’Ors
BIOGRAFIA DEL SILENZIO
Vita e pensiero, Milano 2014
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