Immagin-azione
STRANIERO
Nei
miei cieli
uccelli dalle lunghe ali blu
si chiamano l’un
l’altro con nomi propri,
segreti per noi.
A
notte riposano
nelle pieghe di rocce di confine,
finché
germoglia l’alba.
Con
bisbigli e sussurri allora
si posano sulla mia finestra,
per
il primo saluto,
e stiamo lì insieme
un lungo
momento,
abbracciati con l’aria fresca,
prima di partire.
Nella
mia terra
sulle terrazze di levante
cresce per ognuno il
pane
e su quelle di ponente il vino,
e il profumo dei
fiori
inebria gli animi
così che sulle strade
ogni
volto è un bacio di luce.
Oceano
sono le mie acque,
dove un pesce dai denti d’oro
porta
gli amanti in luoghi ignoti,
su selle d’argento.
Stelle
si fanno
gli amori più belli.
e non tornano indietro.
Per
questo il cuore
comincia nella notte il canto:
ogni lume è
un filo
che tesse tappeti di suoni.
Ne seguiamo le
trame,
pazienti,
volando
oltre
i confini.
Siamo mondi, stranieri gli uni agli altri, ciascuno ricco di insospettata bellezza che vale la pena scoprire.
Dalla raccolta “E dimorò tra gli uomini”, 2004-2007.
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