Pensieri
Il logos è corpo
Il mondo antropizzato, il mondo in cui gli esseri umani hanno scavato le loro gallerie, innalzato i loro palazzi, riempito di oggetti le loro case, è logos-corpo, corpo del logos: quando passeggio per la città e mi guardo intorno, mi rendo conto che sono immersa in qualcosa che è stato pensato da qualcuno e che le forme che mi circondano non esistono senza il mio sguardo, non esistevano per me prima che le introiettasi nel mio logos.
Nel momento in cui dirigo il mio sguardo umano sul mondo che mi circonda, esso prende consistenza, è materia formata, logos-corpo.
Quando parlo di logos non intendo solo il pensiero razionale, fondato su causa-effetto ed affini, ma tutto quel complesso che ci costituisce come individui esistenti in un mondo, fatto di pensieri, emozioni, gesti agiti e subiti, quella specie di nuvola carica di energia, pronta ad esplodere in pioggia o grandine, tempesta o gocce d’estate, quel grembo in cui la nostra vita viene partorita istante dopo istante.
Noi siamo logos e il logos è noi.
E’ necessario che ne diventiamo consapevoli, perché il contrario ci rende estremamente fragili, ci sottopone al continuo rischio di una autodistruzione totale, come se abitassimo in una centrale nucleare il cui centro si sta corrodendo e rilascia continuamente radiazioni letali, finché conflagherà di colpo e noi con essa.
Quando, dopo aver letto i giornali o ascoltato i telegiornali, scambiamo delle opinioni con gli amici nel bar sotto casa, ci troviamo scandalizzati per ciò che succede, timorosi del futuro, preoccupati per le prospettive a cui andiamo incontro noi e i nostri figli: ci sentiamo in balia di un mondo che non possiamo o non riusciamo a governare.
Sembra che tutto accada fuori di noi, che noi siamo solo una parte marginale e non interessante degli eventi che sconvolgono il nostro mondo. Il leit-motiv che tiriamo in ballo: “Non possiamo farci niente!”.
Ma non è così. Tutto ciò che accade, tutto ciò che ci circonda è prodotto dal logos, non forse dal nostro, ma da quello di altri esseri umani sì; dallo stesso logos che siamo tutti noi e che, per non prendercene cura, abbiamo ridotto a spezzatino: la coscienza, la ragione, il sentimento, la sensazione, l’inconscio, l’anima, lo spirito, la psiche…
Tutto questo siamo noi, e noi siamo questo logos.
Che cosa mi permette di dire che sono logos?
Il fatto che tutte queste pretese realtà separate che mi compongono, si esprimono TUTTE con l’uso di immagini, più o meno astratte, più o meno collegate con la realtà fisica e biologica, più o meno elaborate e complesse, più o meno belle o brutte.
Le immagini prendono forma dall’esperienza di ciascuno di noi, dal nostro modo di guardare il mondo: da esse la materia si lascia plasmare, si fa inabitare da esse per farne parte.
Parliamo di materia, ma in realtà ciò che ci viene in mente quando diciamo questo termine è già un prodotto del nostro immaginare, tanto è vero che ormai la fisica quantistica ci ha detto che la materia, come noi l’abbiamo fin qui concepita, non esiste.
Dunque vale la pena riflettere un poco su questa questione delle immagini.
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