Pensieri
I “pensieri del cuore”
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Non possiamo negare che ciascuno di noi ha un’origine e che questa accade in un modo che non appare immediatamente ai sensi. Ci domandiamo cosa avviene in noi nel passaggio tra un modo di essere soltanto interno, come quello del bambino nella pancia della madre, e l’esterno. Riporto qui diviso in due parti e con alcuni brevi inserti evidenziati in corsivo, una riflessione contenuta nel terzo capitolo del mio testo: “Il Mistico, un “luogo” comune. Riflessioni sui fondamenti antropologici dell’esperienza mistica secondo Edith Stein”, inedito 2010.
“La Stein ci ha mostrato, attraverso il suo testo Scientia crucis, un "luogo", il "fondo senza fondo" da cui origina la vita primordiale. Proviamo a ricostruire il processo che conduce alla consapevolezza che questo "luogo" esiste1.
Esso non è localizzabile fisicamente secondo i parametri spaziali di uso comune: non è qui e non è là, non è sopra e non è sotto, non è vicino e non è lontano, inoltre è senza forma e non è quindi possibile delimitarne le dimensioni. Il fatto che non sia definibile secondo i canoni dell'osservabilità sensibile quotidiana non significa però che non esista; anche la morula, il primo ammasso di cellule da cui poi si formerà il bambino, non è immediatamente visibile a occhio umano ma esiste, e il processo di formazione dell'essere umano avviene nei primi giorni quasi completamente all'insaputa del mondo esterno. Si parla qui di concepimento, poiché nel momento stesso in cui inizia la fusione dei due gameti, viene in essere l'individuo umano che inizia il suo processo di sviluppo.
In questo "luogo" inizia quindi la “vita” dell'essere umano e il suo primo movimento sono i “pensieri del cuore”: si indica con queste parole un modo dell'esistenza umana non ancora giunta alla propria consapevolezza, ma che ha già un inscindibile legame col sentimento (che è una realtà spirituale), col sentire emozionale e con la corporeità sensibile: è qui già in opera l' anima e con essa inizia ad esistere la capacità immaginativa.
Vi era già, prima del concepimento, l' anima? Se noi ammettiamo, come fa la Stein, un regno dello spirito e degli spiriti, essa era una essenzialità in questo regno, che ha potuto venire all'essere per la scelta di unione tra due individui, in cui almeno uno ha messo in opera la propria libertà.
Non entriamo qui nel merito della problematica sulle fecondazioni artificiali o naturali: certo è che comunque vi sono in gioco in ogni fecondazione delle scelte libere e consapevoli da parte di qualche essere umano. Le condizioni nelle quali viene posto il nuovo essere possono o meno favorirne lo sviluppo inscindibilmente corporeo e spirituale, ma non tolgono il fatto che ogni nuovo essere che viene al mondo è dotato, fin dal momento del concepimento, di un'anima personale che si radica in una libertà.
Così, pur avendo l'uomo fin dall'inizio in se stesso il completo corredo delle sue possibilità, la forma corporea dell'essere umano varia nel tempo in base ad alcune leggi che possono essere decifrate nella natura e in base alle sue relazioni, insieme materiali e spirituali, col mondo; similmente l'anima estrinseca se stessa e si conosce in base ad alcune riconoscibili leggi spirituali e in base alle relazioni, anche materiali, che vengono subite e agite.
Vi sono quindi diverse possibilità, diversi livelli di percezione e di azione nell'anima, che possono essere sperimentati a seconda delle differenti circostanze e scelte.
Il livello primordiale è, lo abbiamo visto, quello dei “pensieri del cuore”: qui non vi è ancora coscienza, ma vi è vita, quindi energia in movimento che interagisce in modo impercettibile con la totalità del mondo interno ed esterno all'individuo che vive. L'esistenza di un mondo fornisce gli stimoli necessari perché questi pensieri siano spinti ad operare una specie di distacco dal fondo indistinto da cui hanno origine, così da diventare percettibili.
La vita primordiale dell'essere umano si basa sull'esistenza di questa quasi indistinta forma di percezione, che ha una risonanza anche corporea: essa è "più una primitiva modalità del divenir coscienti che non una conoscenza adeguata all'intelletto"2..
Man mano che i “pensieri del cuore” salgono dall'interno dell'anima si evidenzia il fatto che le percezioni a cui danno origine hanno un peso, un'importanza, sono già portatrici di un valore, ciò che induce la volontà ad emergere per attuare una scelta: la volontà reagisce, risponde alla sollecitazione, al richiamo costituito da queste prime percezioni valoriali. Quando la volontà si fa presente anche le altre potenze, memoria e intelletto, cominciano a prendere forma. Inizia qui quella che abbiamo chiamata “immaginazione”.
Questa soglia è quella che generalmente viene indicata come l'inizio della vera e propria vita dell'anima e i moti che vi avvengono sono conosciuti attraverso la percezione interiore, quella che fa sì che ogni essere umano inizi a dire: "Io".
Continua nel prossimo post...
1Beata Edith Stein, Scientia crucis, cit., 178-179.
2Id., 178.
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