venerdì 22 settembre 2023

Pensieri



SENZA PORTO



Dunque tu eri

al di là del mare!

Ho iniziato il viaggio

senza motore né vela,

col tuo nome

tatuato sul braccio.

Ho detto all’acqua

Portami da lui!”.

Ma il mare

è troppo grande

e tu sei troppo

lontano.

Non aspettarmi

più.


Questa è una poesia d’amore, un amore che non raggiunge la meta.

Metafora di tutti gli amori che cercano disperatamente, con tutte le loro forze, di arrivare là dove vengono attratti. E dunque anche metafora di ogni migrante che abbandona la sua terra, spinto dall’amore per un sogno, per una vita diversa e appagante, per qualcuno che attende una presenza o una risposta. Il desiderio di compimento è così forte che non spaventa la mancanza di mezzi: basta, per spingere al viaggio, un segno nella carne, che indichi per sempre dove si vuole arrivare. Ci si affida a quello che si ha, cioè nulla, a quello che rimane, per attraversare distanze che appaiono sempre più incolmabili. Così la ricerca si estenua, non perché l’amante sia tornato indietro, abbia rinunciato, si sia stancato, ma perché ciò che si frappone all’incontro è insuperabile dalle scarse forze del cercatore. Così risuona l’ultimo messaggio: nessuno deve più aspettare, perché colui che ha navigato con le sue sole forze nell’immenso mare non c’è più, è stato inghiottito nelle profondità dell’acqua a cui si è affidato.

Una poesia di amore e di morte. Ma soprattutto splende qui la potenza d’amore di chi mette in gioco la stessa vita per giungere al traguardo del congiungimento.

 #poesia #amore #morte #migranti  #loredanamaliaceccon #sentieridellogos.blogspot.com

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