domenica 30 giugno 2024

 

Sentieri

 

SINCRONICITÀ

 


Nella memoria di ciascuno di noi si conservano ricordi di momenti che a volte abbiamo definito “magici” e che hanno dato un corso differente ad alcune nostre importanti decisioni, momenti accaduti quasi in riposta ad una nostra domanda inespressa, ad una ricerca che pareva senza sbocchi, ad un bisogno di cui noi stessi non sapevamo definire i contorni. Coincidenze sul piano fattuale relative ad un nostro dinamismo psichico, che abbiamo interpretato come “segni”, attraverso i quali leggere indicazioni per un percorso che dovevamo intraprendere. Pur apparendo casuali, quei momenti mostravano un legame profondo con la nostra esistenza e quella di coloro che ci stavano accanto e hanno determinato atti significativi del nostro destino.

Questi momenti, nel linguaggio psicologico, vengono definiti “sincronicità”.

Nel libro “Sincronicità”1 l’astrofisico Massimo Teodorani, con un linguaggio accessibile, cerca di avvicinarci agli studi compiuti dal grande psicologo Carl Gustav Jung in collaborazione col fisico quantistico, premio Nobel, Wolfgang Pauli, sull’inconscio collettivo e la sincronicità.

Il loro lavoro di ricerca ci mostra che non esiste materia senza spirito e che la sincronicità ci mette in relazione con l’origine sostanzialmente spirituale di cui l’universo è fatto, poiché materia e spirito nell’infinitamente piccolo mostrano la loro indissolubilità, che fonda la nostra libertà e creatività.

Il mondo quantico nella sua intima natura mostra che il grande disegno che regola l’universo nella sua totalità è in realtà una danza infinita, in cui tutte le particelle che costituiscono la materia stessa sono tra loro sincronizzate e armonizzate in un continuum che va ben al di là del tempo e dello spazio. La matrice della nostra realtà è spirituale, mentre la nostra realtà è anche come noi possiamo e vogliamo crearla, dal momento che proprio gli eventi sincronici sembrano ricordarci che noi non siamo passivi osservatori di un freddo universo a orologeria, ma anche attori della creazione. La nostra psiche è quel mezzo che ci permette ad ogni momento di ricordare chi siamo e di cosa siamo parte, e per uno strano meccanismo essa sembra coincidere con la materia nelle forme più elementari come le rileviamo nel mondo dei quanti.2

La sincronicità, fenomeno studiato in modo particolare da Jung, consiste nella coincidenza tra un fatto psichico e un evento, legati da un significato, spesso simbolico, comprensibile a chi ne fa esperienza. La decodifica del senso racchiuso in tale esperienza ha spesso delle conseguenze significative nella vita di coloro a cui accade. È quindi un fatto che mostra con evidenza il legame esistente tra il mentale e il materiale, senza che si possa ricondurlo alle leggi di causalità o a una intrinseca razionalità: la logica che lo sostiene si esprime con connessioni che rimandano ad una realtà differente da quella immediatamente localizzabile dal punto di vista fisico e si esprime attraverso forme archetipiche e simboliche.

Il fisico quantistico, premio Nobel, Wolfgang Pauli ha sperimentato personalmente questo tipo di fenomeni e si è reso conto che essi mostravano una affinità con il modo di relazionarsi delle particelle quantiche, particolarmente con quel “principio di esclusione” per cui in uno stato quantico è presente l’antisimmetria contemporaneamente alla simmetria, sono cioè contemporaneamente in atto sia il principio di causalità, che permette una sicura previsione, che quello di a-causalità che determina una diversa generatività ed è solo probabilistico. La simmetria dirige il cosmo verso l’entropia, mentre l’ anti-simmetria ne riequilibra le sorti con la negh-entropia: questa danza tra le due realtà rivela un superiore equilibrio nell’universo, che appare in questo modo come un eterno e armonico generarsi.

L’a-causalità degli avvenimenti sincronici viene quindi compresa alla luce della meccanica quantistica e mostra la matrice da cui prendono forma entrambi:

[…] Pauli aveva intuito in maniera profonda e sicura che quella matrice invisibile in grado di tenere assieme il mondo è proprio l’inconscio collettivo, a cui l’inconscio personale accede occasionalmente attraverso sogni carichi di significato e tramite le sincronicità[…]. E non esiste un solo spirito e un solo pezzo di materia esistenti individualmente, ma esistono infiniti pezzi di materia-spirito i quali sono tra loro interconnessi e sincronizzati in unico tutto. Allora quella che crediamo sia la nostra psiche non è la nostra psiche, ma la nostra capacità di connetterci ad una grande matrice universale che ci unisce tutti. L’ego, la separazione, la distinzione tra oggetti e particelle sono tante parti di un’unica danza senza fine, ma prese separatamente come enti disgiunti esse sono solo un’illusione. Un’illusione è il nostro stesso ego.3

L’inconscio collettivo costituisce quindi il mezzo attraverso cui possiamo metterci in contatto con la danza cosmica nella quale l’origine dell’universo si mette in opera e le sincronicità che sperimentiamo nelle nostre esistenze ne sono l’emergenza.

Seguendo il pensiero del medico endocrinologo indiano Deepak Chopra, Teodorani ci dice:

Pertanto quando noi viviamo la nostra vita imparando a cogliere le sincronicità che ci capitano e a comprenderne il profondo significato che esse celano, noi impariamo a connetterci con un campo di infinite possibilità. […] Chopra ritiene che se l’uomo è in grado di capire che questa magia non è una fantasia, ma può divenire realtà dentro di noi, allora noi siamo nella condizione di poter seguire quello che lui chiama “sincrodestino”, nell’ambito del quale tutti i nostri desideri possono materializzarsi spontaneamente. Ciò non avviene con un colpo di bacchetta magica, ma solo perché sincronizzandoci con il flusso del nostro destino, noi stessi ne diventiamo creatori.4

Si tratta quindi di vivere la nostra vita con la consapevolezza che non siamo isole disperse in un oceano infinito, ma parte di quello stesso oceano e che la possibilità di fare emergere delle terre dipende dalla nostra relazione con il tutto di cui facciamo parte. Nel momento in cui perdiamo questa connessione o inconsciamente ne siamo alla ricerca, accadono dei fatti che ci permettono di riannodare il filo interrotto o disperso: sono le sincronicità.

La possibilità di rendersene consapevoli e la capacità di leggerne i significati sono alla portata di chiunque desideri sinceramente intraprendere un cammino di connessione con la propria origine, nelle forme proprie di ogni differente storia: insieme, diventeremo concreatori del nostro destino e di quello del mondo che abitiamo.

1 M. Teodorani, Sincronicità. Il legame tra fisica e psiche da Pauli e Jung a Chopra.Macro, 2006, 2020, Cesena (Fc).

2 Ivi, 5-6.

3 Ivi, 62.

4 Ivi, 115.

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